Christa van der Poel nasce a Gütersloh  in Germania, dove vive per i primi 5 anni della sua infanzia, prima di trasferirsi ad Ahlen con la famiglia. Qui trascorre gli anni della prima gioventù e comincia a muovere i primi passi nel mondo dell’arte.

Fin da bambina mostra interesse per i colori e la loro resa su vari supporti, ma il punto di svolta è il liceo, dove ha modo di conoscere e farsi notare per le e sue capacità da Hermann Schweizer, noto artista di cui diventerà allieva prediletta. L’esperienza di tali anni è decisiva ai fini della sua carriera universitaria. Decide, infatti, di studiare arte presso la Gesamthochschule di Siegen, laureandosi con pieni voti in arte moderna all’età di 24 anni.
Nel periodo degli studi compie diversi viaggi in Italia e Spagna, dove rimane affascinata dai colori caldi del Mediterraneo che  ispirano molte delle sue tele, terminati gli studi decide  di trasferirsi in Italia. Vive quindi per 18 anni a Sanremo. Dal punto di vista artistico si tratta di anni molto produttivi: realizza innumerevoli  lavori sia ad olio che ad acquarello ed ottiene numerosi premi e riconoscimenti grazie alla partecipazione a vari concorsi di pittura ed estemporanee.
Successivamente, nel 2001, insieme al marito e ai due figli, si trasferisce a Torino. Qui ha l’opportunità di occuparsi di restauro di opere d’arte antiche ed approfondire la conoscenza delle tecniche classiche. Non perde però l’interesse per il moderno e l’astratto, ambito nel quale compie numerose sperimentazioni, sia per quanto riguarda le tecniche di colore sia per quanto concerne i materiali utilizzati. Trae ispirazione, per le opere di questo periodo, in prevalenza dalla musica e dalla meditazione, facendo conquistare ai suoi quadri una particolare dimensione spirituale, che le permette di esprimere tramite le tele i suoi pensieri più profondi “quei pensieri che emergono quando non si pensa a nulla”. I colori si amalgamano dunque sulla tela dando vita ogni volta a figure, personaggi e paesaggi diversi che non sono voluti a priori ma emergono dal quadro come animati di vita propria, dando voce ai pensieri inconsci dell’artista.