Galleria Semid'Arte

Alessandro Marzetti

Alessandro Marzetti nasce a Volterra il 28 agosto 1971.
L’artista ha raccolto notevoli esperienze, sia negli anni della sua formazione, frequentando l’Istituto Statale d’Arte di Volterra, sezione alabastro e diplomandosi in seguito presso l’Accademia di Belle Arti di Carrara nella sezione scultura, che nella carriera provandosi in esposizioni personali e collettive, simposi di scultura e scenografie teatrali nazionali ed internazionali.

Nel 1996 esegue alcuni lavori di restauro su marmi in posa al Cremlino di Mosca.
Nel 2001 è scenografo della Compagnia della Fortezza di Armando Punzo e sempre nello stesso anno realizza sculture scenografiche del videoclip “Noi non ci saremo” dei C.S.I.
Nel 2003 collabora con David Dainelli alla realizzazione di una serie di sculture “modelli architettonici” per conto dell’architetto Vittorio Giorgini, rappresentante storico dell’architettura informale.
Sempre nel 2003 realizza le scenografie per “I Pescecani”, con la regia di Armando Punzo, vincitore del premio UBU come miglior spettacolo dell’anno.
Nel 2008 realizza una scultura per la copertina del libro “Destinazione Pomarance” scritto da Piera Rolandi – ex -prima conduttrice del TG serale di Rai 2.

Fin dai suoi primi saggi, lo scultore mostra di aver assimilato con dovizia la lezione dei grandi maestri del novecento, con una particolare attenzione a Brancusi e Giacometti, non solo per le loro soluzioni formali, ma anche per le tematiche da loro affrontate.
Le sue opere più risolte appaiono quelle sculture d’alabastro costruite con raffinatissime trame filiformi che si dipanano nello spazio a racchiudere porzioni di vuoto che divengono, così, significanti.
Una sorta di calligrafia scultorea in cui nastri di materiale lavorato con calda delicatezza disegnano volti nello spazio racchiusi in sottili, leggere gabbie cubiche, segni di limiti che non sono visti nella loro negatività di strutture opprimenti, ma nella loro funzione positiva di misuratori dello spazio.
Plasmare il vuoto basandosi sulla personale, fine sensibilità per la pietra e le tecniche della sua lavorazione sembra essere il nucleo poetico dell’attuale ricerca scultorea di Alessandro Marzetti.
“Molto intendimento in pochi segni” affermava Algarotti per indicare la straordinaria capacità sintetica del disegno. Analoga espressione potremmo usare per i segni plastici di Marzetti, ad indicare la loro elevata qualità espressiva.

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